Posticipato e rimandato più volte, giunge a noi – tramite la francese Drakkar Productions – Demonic Possession, seconda release ufficiale dei norvegesi Tsjuder.
Questa formazione, pur essendosi formata nel lontano 1993, rilascia – a causa di numerosi problemi di line-up – solo nel 1999 il proprio debutto Kill for Satan, album che catalizza l’attenzione di numerosi fruitori di musica estrema. La band venne dunque salutata come uno dei baluardi della scena norvegese, in quanto la loro proposta – scevra dai ‘compromessi’ ed ammorbidimenti ai quali tante storiche formazioni sembravano essere scese – si incentrava su di un riuscito mix di black e death metal, votato alla pura aggressione, che per attitudine riportava alla mente i nomi di Gorgoroth e Ragnarok. Proprio da questi ultimi proviene Jontho, batterista che è andato a sostituire l’infortunato AntiChristian, che lasciò la band a causa di una tendinite. Quindi, con una formazione a tre – completata dai former Draugluin (g) e Nag (b/v) – gli Tsjuder entrano in studio nel gennaio del 2002 per registrare otto nuove song.
Demonic Possession non cambia di una virgola la direzione intrapresa dalla band e i termini di paragone rimangono quelli sopraccitati: black/death ferino e velocissimo che solo raramente si concede ad aperture. Questo nuovo lavoro rappresenta un ampliamento di quanto esposto con Kill for Satan: la produzione – leggermente migliorata – permette di poter apprezzare maggiormente i brani, sorretti egregiamente dal nuovo esperto drummer, ma come accade per tutti gli album dei Ragnarok per esempio, questa proposta – fortemente ‘inquadrata’ e irrigidita dalle influenze death – tende ad appiattirsi su stessa, spingendo l’ascoltatore a distrarsi già dopo i primi quattro pezzi.
Il lavoro dei Tsjuder si fa apprezzare per intenti ed esecuzione, in quanto la finalità dei norvegesi – quella di mantenere una linea musicalmente ‘integralista’ – viene totalmente raggiunta, ma essa ha bisogno anche di essere strutturata attraverso un songwriting diversificato, affinché la ricerca dell’estremo non porti ad un inaridimento della proposta.
Tracklist
01. Eriphion Epistates
02. Demoner Av Satans Rike
03. Ancient Hate
04. Bloodshedding Horror
05. Deathwish
06. A Twisted Mind
07. I-10
08. Primeval Fear
09. Outro