Stiamo parlando di una squadra eccezionale che ha raggiunto a Tokyo un successo storico di disciplina. Chiuse le porte delle Olimpiadi e per l’Italia queste sono state le Olimpiadi più ricche nella storia dell’atletica leggera. Gli atleti dell’atletica hanno portato a casa ben 5 medaglie di cui 4 delle Fiamme Oro.
Sono quattro le vittorie per gli atleti cremisi di cui tre individuali con Jacobs nei 100 metri, Tamberi salto in alto e Stano 20 km di marcia ed una ottenuta dalla staffetta 4×100 con Jacobs che ha fatto da punta di diamante.
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Torniamo alle medaglie e sentiamo dal direttore tecnico delle Fiamme Oro le impressioni post Olimpiadi dei suoi ragazzi.
Quattro ori di cui due con Jacobs
“Jacobs ha iniziato nel 2019 quando ha ottenuto 10”03 nei 100 metri in velocità. In quel momento le cose da livellare erano tante dall’uscita dai blocchi alla fase lanciata ma visto il suo potenziale erano cose sulle quali si poteva lavorare. Marcell in questi tre anni è riuscito nell’intento mettendo in pista degli automatismi tecnici che lo hanno portato ad un miglioramento di oltre due decimi.
Sicuramente quando è arrivato a Tokyo la sua forma fisica era più che eccellente ma per parlare di medaglia occorreva una magia ed un miracolo per l’oro. Il miracolo è arrivato e lo ha centrato qualche minuto dopo da quello che Gimbo ha realizzato nel salto in alto.
La prima cosa che ho pensato visto che loro sanno quanto li seguo è che si fossero messi d’accordo nell’ottenere questi due successi e aggiungo a loro anche la vittoria meravigliosa di Massimo. La cosa che mi rimarrà negli occhi e nel cuore come a tanti tifosi è l’abbraccio tra Marcell e Gimbo a fine corsa”.
Parliamo di Tamberi
“l’oro conquistato da Gianmarco lo condivido con le Fiamme Gialle in quanto sono loro che lo hanno fatto crescere e che hanno condiviso con lui i momenti peggiori. Nei contatti che ho avuto con il padre Marco si era capito che dopo l’infortunio del 2016 alla caviglia Gimbo era ossessionato dal dover vincere l’oro.
Conosco il suo sport perché era anche la mia specialità e quindi so quanto conta la preparazione mentale per questo posso affermare che è riuscito a realizzare un capolavoro”.
Cosa ne pensa di Stano
“Massimo è da 10 anni con noi e anche per lui siamo stati fondamentali sia per le scelte tecniche che per le sedi degli allenamenti. Dei piccoli problemi fisici ci sono stati per Massimo ma la sua determinazione è stata eccezionale.
Agli Europei di Berlino ha fatto un 4 posto, poi ha avuto ai Mondiali di Doha la squalifica e per questo conoscendo quanto vale speravo in una medaglia”.