Recensioni

L’abominevole Uomo delle Fogne: Etnia Supersantos

Prodotto da un collaboratore di grandi nomi della musica italiana come Fabrizio de Andrè, Vinicio Capossela, Daniele Silvestri e PFM, “L’Abominevole Uomo delle Fogne” è il secondo album del gruppo Etnia Supersantos. I brani dell’album, orecchiabili, semplici e scanzonati richiamano diversi stili musicali.

Dalle fogne tanta sonorità

Il mondo delle fogne ci rimanda a ricordi poco piacevoli e lavori duri, come sanno bene le persone che lavorano a www.autospurgo-roma.info, specializzati nel settore dell’autospurgo e della costruzione delle fogne, eppure gli Etnia Supersantos hanno trovato il modo di trarne divertimento. I titoli dei brani ci raccontano già molto della spensieratezza scanzonata del gruppo, accompagnata da note di tango, reggae, country, bughi bughi e disco. I titoli, a volte sono dei veri giochi di parole, oltre ad essere un piacevole riscontro di normalità e semplicità:

  1. La jungla, le scimmie, le liane
  2. La Nazionale al di là del teleschermo
  3. Infetta
  4. Cazzo, stasera alla disco
  5. M’annoia
  6. Radio, radio, radio
  7. Abbandonati da Dio e dagli uomini
  8. Cazzuola o non Cazzuola
  9. Il demente Colombo
  10. L’escursione sul Monte Sinai
  11. Caramelle
  12. Vecchio prof.
  13. Soffro il calo del desiderio

La gioia di ascoltare spensieratamente

Sicuramente il mondo di oggi giorno è diventato pensante, angosciante, insopportabile, ma grazie a questo secondo disco degli Etnia Supersantos, ritrovare un leggero momento di spensieratezza è facile. La cosa più accattivante è che la leggerezza è accompagnata da un’ironia educata e non offensiva, oltre ad una musica fatta bene ed interessante. Si tratta di un disco tutto da ballare, a partire dalle note esotiche, fino alla ricerca ritmica.  Anche gli argomenti trattati non sono del tutto banali come si potrebbe pensare, ma la magia delle parole del gruppo è proprio qui: prenderti per mano e portarti in un mondo inatteso.

Chi sono gli Etnia Supersantos?

Possiamo  definirli degli amanti della musica, frizzanti, cordiali che hanno preso la semplicità come marchio per la propria produzione. L’itinerario artistico vaga tra sincopato e groove, in uno shake di folk, blues, pop, rock, scwing per raggiungere un solo unico risultato: la canzone scanzonata. I testi di Bruno Damiani cercano di proporre le varie tematiche sociali avvolgendole in una pura spensieratezza sonora.