Notizie Social

Le canzoni italiane dedicate al calcio

La musica italiana ha sempre raffinato analogie su molteplici aspetti della vita quotidiana e proprio per la vita, tanti sono stati gli accostamenti con il mondo del calcio, a farne da sfondo o da corrispondenza dettagliata tra i campi della vita e i campi verdi del gioco più amato al mondo e disponibile su NetBet. D’altronde non è affatto difficile ispirarsi al calcio, in Italia: basta solo pensare all’importanza sociale del gioco in tutte le sfaccettature dell’arte, dai film al calcio dedicati ai “bar dello sport” in cui ci si incontrava, dagli esperimenti dei futuristi e del loro approccio al calcio sino alle fotografie memorabili di immediato impatto come l’urlo di Tardelli. Di fatto anche la musica ha ben rappresentato il mondo del calcio, offrendo capolavori al panorama italiano grazie ai cantautori che ne hanno poeticamente raccontato gesta di atleti, tensioni e paure, riscatto, sacrificio. Ma quali sono le canzoni più famose dedicate al calcio? Vediamole di seguito insieme.

Un’estate italiana (Notti magiche) – Nannini & Bennato

Non possiamo che partire con la colonna sonora per eccellenza che unisce italianità, calcio e musica. L’inno ufficiale dei Mondiali di Italia ’90, Un’estate italiana, il vero titolo del brano di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, è il risultato sorprendente dell’unione rappresentativa di un’italianità di quel tempo: una nazione con ampia voglia di riscatto, libera, forte, capace di spaccare il campo in due e consapevole dei propri mezzi. Un’Italia che, a conti fatti, avrebbe potuto e dovuto farcela. Poi sappiamo com’è andata a finire ma il risultato deludente del mondiale di certo non influenza la carica, la bellezza e il ricordo dolce di quell’Estate italiana.

La partita di pallone – Rita Pavone

Figlia di altri tempi è invece “La partita di Pallone”, brano cantato da Rita Pavone che narra lo spirito e l’occasione sociale del calcio nei magici anni ’60. È il ’62 precisamente, e l’Italia vive forse per la prima volta dopo gli anni duri della guerra un senso di libertà, un vento nuovo che porterà alle grandi emancipazioni sociali degli anni successivi. Ne “La partita di pallone”, il dilemma della giovane ragazza ne incarna il dubbio di fedeltà nei confronti di un giovane uomo che sceglie la partita a lei, se veramente si tratta di un match o di una scusa per concedersi ad altre, sino a chiedergli “Perché una volta non ci porti pure me?”. Non sappiamo dove andasse davvero ma è reale che negli anni ’60 gli stadi erano stracolmi tanto da passare come scusa plausibilissima nei casi di “doppie vite”.

Luci a San Siro – Roberto Vecchioni

La parte italiana del brano è la nostalgia, un sentimento a tratti gradevole per il nostro popolo. Ed è proprio il ricordo di un tempo che fu a rivivere nel racconto poetico musicato “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni. A San Siro gioca l’Inter in un match storico contro il Liverpool. È il 12 maggio del 1965, Coppa dei Campioni, all’andata in Inghilterra finì 3 a 1 ma a Milano, l’Inter vince 3 a 0 per una delle prime rimonte storiche della competizione. Vecchioni però entra allo stadio solo nella ripresa, poiché i primi 45 minuti li passa con una ragazza e il brano ad un certo punto si rifugia nel tentativo di barattare la fama del cantante, i suoi soldi, tutto quello che poi ha avuto per rivivere quei momenti. Momenti importanti anche per tutto il popolo nerazzurro poiché il 12 maggio è considerato l’evento generazionale che ha cambiato per sempre il modo di essere interisti.

La leva calcistica del ’68 – Francesco De Gregori

Molto probabilmente la canzone più famosa dedicata al calcio, meglio, la poesia più famosa dedicata al calcio. La leva calcistica del ’68 è la storia di tutti gli italiani, perché da generazioni, tutti ci siamo sentiti, almeno per una volta, il “Nino” che “non deve aver paura di sbagliare un calcio di rigore”. De Gregori canta la vita, canta ogni sentimento umano, ogni percezione sensoriale che si manifesta in momenti particolari di ogni esistenza umana. Ed è proprio questo a rendere il brano un manifesto rappresentativo di più generazioni.