Paolo Scarpellini, famoso music designer, ha lanciato questa nuova professione, il sound sommelier, perché è convinto che ogni vino ha la sua musica. In effetti non è una cosa così strana e non dovrebbe suscitare tante perplessità. Tutto quello che è arte può, in qualche modo, essere collegato. Ogni opera d’arte (e in questo inserisco anche certi prodotti enogastronomici) deve esaltare il maggior numero possibile di sensi.
Sound Sommelier come un sommelier tradizionale?
Scarpellini sostiene che: “Il sound sommelier, al pari del sommelier tradizionale, elabora il miglior abbinamento possibile tra un vino e una composizione musicale. La modalità infatti è la medesima: al ristorante, per capire quali siano gli elementi da valorizzare oppure attenuare in una portata, il sommelier deve identificare oltre alle materie prime i componenti principali del sapore presenti per poi scegliere in abbinamento il vino dal gusto, aroma e struttura più affine. Il sound sommelier invece parte dal vino, studiandone caratteristiche naturali e organolettiche quali territorio, vitigno/blend, tipicità, invecchiamento e quindi colore, aromi, morbidezza, intensità, persistenza, acidità, tannini, grado alcolico, armonia. Identificati questi componenti, il sound sommelier ricerca nel proprio database sonoro il tipo di musica, il tipo di ritmo, il tipo di struttura e tessitura (orchestra, complesso, solista), il tipo di spettro sonoro (vocale, strumentale) come pure la tipicità (musica del territorio o meno) che si possa abbinare al meglio”.
Il piacere è servito
Amanti di jazz, blues o musica classica avranno già provato la meravigliosa sensazione di abbandonarsi alle note di un brano mentre degustavano un distillato o un vino invecchiato. Forse non era quello adatto (in questo sicuramente il Sound Sommelier potrebbe consigliare) ma è un abbinamento e un piacere veramente da non perdere e, grazie alla nuova professione lanciata da Scarpellini, c’è da scommettere che saranno sempre di più le persone che potranno godere di questo eccellente connubio, lasciando che i sensi ne esaltino tutte le caratteristiche.
E per i vini autoprodotti, come si fa? Sicuramente non si può avere sempre a disposizione un Sound Sommelier ma tutti hanno diritto di gustare i propri abbinamenti, quindi speriamo che siti come agristorecosenza.it, insieme agli accessori per la produzione del vino, aggiungano anche le compilation destinate ad un determinato vino. Certo non sarà così preciso come un Sound Sommelier, ma almeno ci sarà la possibilità di avere un abbinamento per categorie. Volete sapere il mio abbinamento preferito? Barolo chinato con Sergio Cammariere. Speriamo che, anche se non approvato da un esperto, Scarpellini mi perdoni!