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Da Sanremo una lezione di grammatica da Lorenzo Baglioni

Sanremo è appena terminato, ma gli strascichi sono d’obbligo. Quello che mi è piaciuto quest’anno è che tutto è uscito dal quell’ambiente ingessato e di finto perbenismo che lo ha avvolto per 67 anni. La 68° edizione è stata libera, divertente oserei definirla sbarazzina. Ha vissuto quel  cambiamento essenziale per evitare  che la kermesse canterina cadesse nell’oblio.

Due Baglioni con una fava

Tra le promesse giovanili c’era un certo Lorenzo Baglioni che tutti si sono chiesti se fosse parente con il cantautore, “Dittatore esecutivo” del Festival, Claudio Baglioni. Ebbene no, non c’è nessun genere di parentela, sono un caso di omonimia. In questo modo abbiamo avuto l’occasione di prendere due Baglioni con un solo Sanremo.

Chi è Lorenzo Baglioni

È un toscano laureato in matematica, di 32 anni che ha deciso di insegnare la consecutio temporum con il brano “Il congiuntivo”. In effetti è uno sconosciuto, spesso discriminato, l’avete presente? Proviamo a fare un esempio?

È fuori questione che io traslochi senza l’aiuto di www.serenitraslochi.it, chiaro!

In effetti spesso non ci si rende conto dell’importanza della grammatica italiana, ma fortunatamente il buon fiorentino vuole insegnarci ad usare in modo corretto il nostro idioma, ma da dove sbuca? Nonostante la sua giovane età, ha già alle spalle un discreto bagaglio di esperienze: attore, comico, autore, web star, arriva dal mondo accademico pieno di energie e di novità. Il suo intento? Quello di insegnare attraverso la musica, progetto avvallato anche dal Presidente della Repubblica. Proprio per questo Lorenzo Baglioni ha pubblicato anche una canzone sulle “Leggi di Keplero” e una sulle “Basi della trigonometria”.

In effetti, il progetto di questa giovane e brillante mente, potrebbe essere veramente uno stimolo per lo studio, sopperendo alle noiose lezioni, sempre uguali, di certi insegnanti. Voglio sottolineare “Certi Insegnanti”, poiché non sono tutti noiosi, alcuni, nonostante abbiano passato la vita ad insegnare, sanno ancora farti appassionare agli argomenti più obsoleti, donandogli sempre nuova vita.

Un altro esempio di cultura cantata

L’idea di cantare cultura, però, non è del tutto nuova, basta ricordare un giovanissimo Fiorello (1993) che fece appassionare tantissimi giovani a Giosuè Carducci e alla sua San Martino che, da noiosa (pur se spettacolare) ode scritta, si trasforma in una canzone estremamente orecchiabile che è entrata nelle testa di tanti ragazzi, perché? Perché è più facile imparare canticchiando e divertendosi, che studiare annoiandosi.