La tradizione eno-gastronomica italiana deve tanto alla storia enologica della Sardegna.
Questa meravigliosa terra, oltre ad essere una meta incontrastata del turismo italiano, è patrimonio di importanti vigneti e vini riconosciuti in tutta Italia e all’estero.
Quali sono i vitigni sardi principali, dove sono ubicati e quali sono i migliori vini della Sardegna?
Esaminiamo la risposta a ciascun quesito posto!
I vitigni principali sardi
Nel novero dei I migliori vini della sardegna si possono includere importanti aziende vinicole in grado di fornire ogni anno vini di eccellente fattura: tra di essi vi è il celebre Vermentino di Gallura, il Cannonau di Sardegna, la Monica di Sardegna, la Vernaccia di Oristano e il Carignano del Sulcis.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di ciascuno di questi vini.
Ad esempio, il Cannonau di Sardegna, che sgorga dall’omonimo vitigno, viene dalla varietà di uva più coltivata nell’intero territorio sardo.
Il Cannonau è responsabile di vini dall’elevato tasso alcolico, dal sapore particolarmente fruttato e speziato e dal colore intenso e di grande corpo.
Stessa cosa dicasi per il Vermentino di Gallura, l’unico vino ad essere marchio DOCG il quale, insieme al Cannonau, rappresenta per estensione la seconda tipologia d’uva coltivata in Sardegna.
È un vino tipicamente bianco, semplice e dal consumo quotidiano; nonostante ciò, il Vermentino dà origine anche a vini eleganti, dotati di straordinaria sapidità e profumi sublimi, il che lo annovera tra i migliori vini italiani.
Il vino rosso sardo per eccellenza è il Carignano, altro prodotto DOC ottenuto dall’omonimo vitigno.
La sua produzione vede la massima espressione nella zona sud-occidentale dell’isola e dà vita al celebre Carignano del Sulcis, vino molto sapido, con profumo di frutta in confettura e di frutti di bosco sotto spirito.
Ultimo, ma assolutamente non per importanza, vi è il Monica, vino rosso prodotto dal vitigno che porta il suo nome, il quale dà vita a vini moderatamente tannici, sapidi al punto giusto e aventi retrogusti di fiori rossi, ciliegia e gelso.
Gli abbinamenti gastronomici che questo vino rende possibili sono molteplici e lo caratterizzano per versatilità e adattabilità al cibo e al consumo quotidiano.
L’ubicazione geografica dei vini sardi
Il clima sardo è il clima adatto alla produzione e alla vocazione enologica del territorio e delle cantine sorte in esso: il mare, infatti, svolge un importante funzione termo-regolatrice perché, mediante le brezze provenienti da esso, riesce a lenire la calura tipicamente estiva e ad abbassare, anche se di qualche grado, le temperature.
L’entroterra collinare, tuttavia, è caratterizzato da un clima più continentale e con escursioni termiche più accentuate: va da sè che le estati qui sono molto calde e gli inverni sono decisamente rigidi.
Per quanto riguarda la conformazione del terreno sardo, essa è ampia e varia: si va dall’argilla ai terreni sabbiosi fino a quelli calcarei e granitici. La zona più rinomata è sicuramente la Gallura, in quanto un mix di temperature adatte e tipologia di sottosuolo presente rendono possibile la viticoltura ad alti livelli riconosciuti in tutta Italia.
Alcuni dei vini specifici più rinomati
Il 2016 ha regalato alla tradizione enologica italiana grandi vini grazie ad un’annata particolarmente florida: essa, infatti, ha regalato vini come la Capichera o l’Argiolas, con le loro note di ribes nero, more di rovo e amarene sotto spirito in grado di regalare alle papille gustative dei gusti decisi ma al contempo delicati.
La stessa annata ha fornito anche il Terre Brune del Carignano, una delle migliori interpretazioni di questo vino: la parte olfattiva funge da preludio ad un sapore unico e delicato, dalle sfumature intense, possenti e setose che si spandono sul palato, esattamente come quelle procurate dal Buio Buio dell’annata successiva, nel quale il carattere del Carignano raggiunge vette inesplorate grazie alla raffinatezza e all’interpretazione originale che questo rinomato vino ha saputo donare al pubblico.